Agenti di contrasto contenenti Gadolinio: Vasovist e fibrosi sistemica nefrogenica
Gli operatori sanitari sono stati informati sulla sicurezza di Vasovist ( Gadofosveset trisodio ), basata sui risultati della revisione critica condotta dal CHMP ( Comitato per i Prodotti Medicinali ad Uso Umano ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) sul rischio di fibrosi sistemica nefrogenica, associato all’utilizzo di medicinali appartenenti alla classe degli agenti di contrasto a base di gadolinio.
In base alla classificazione degli agenti di contrasto contenenti Gadolinio effettuata dal CHMP e basata sulla valutazione del rischio di contrarre la patologia, Vasovist è stato classificato come un agente di contrasto a medio rischio.
Devono essere adottate per Vasovist le seguenti misure di minimizzazione del rischio:
- Prima d’impiegare Vasovist si raccomanda di sottoporre tutti i pazienti ad indagini di laboratorio finalizzate alla ricerca di eventuali alterazioni della funzione renale. Le indagini di laboratorio risultano più efficaci nel valutare la funzione renale di tutti i pazienti a rischio dal momento che le alterazioni della funzione renale spesso non si riflettono sul piano sintomatologico o clinico. E’ di particolare importanza effettuare il controllo della funzione renale nei pazienti a partire dai 65 anni di età;
- Se l’uso di Vasovist non può essere evitato nei pazienti con grave insufficienza renale ( GFR inferiore a 30 ml/min/1.73 m2 ) ed in quelli nel periodo perioperatorio di un trapianto di fegato, deve essere impiegato il più basso dosaggio possibile ed il suo impiego non deve essere ripetuto per almeno 7 giorni;
- Si raccomanda di non usare Vasovist nei neonati, nei bambini, nei ragazzi e negli adolescenti. Non sono ancora disponibili dati clinici sull’uso del medicinale nei pazienti di età inferiore ai 18 anni. Se l’uso di Vasovist non può essere evitato, deve essere impiegato il più basso dosaggio possibile e il suo impiego non deve essere ripetuto per almeno 7 giorni;
- Non è noto se Vasovist venga escreto nel latte umano. Il rischio per un lattante non può, quindi, essere escluso. Nel caso di madri che allattino al seno, la decisione di proseguire o di sospendere l’allattamento per 24 ore rimane alla discrezione del medico, in accordo con la madre;
- L’uso di Vasovist non è raccomandato in gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna non lo richiedano;
- Non vi è evidenza che supporti l’utilizzo dell’emodialisi come prevenzione o trattamento della fibrosi sistemica nefrogenica, in quei pazienti che non siano già sottoposti ad emodialisi. ( Xagena2011 )
Fonte: AIFA, 2011
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